Alfa Romeo in scena al teatro
Testi: Alessandro Cerruti | Foto: Alexandros Liokis | Evento: Biscioni Torino
Cari Amici Biscioni, il troppo caldo a volte gioca dei brutti scherzi.
Sì perché io ancora non credo a quello che ho vissuto e dunque penso tutt’ora di essere in preda a delle allucinazioni! Quello che descriverò tra poco prendetelo quindi come il racconto di uno che ha preso una gran botta di caldo e si sente ancora la testa girare.
Trip Video
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Il racconto inizia con la partenza da Torino, in prima mattinata, alla volta di Felonica, sperduto paesino della pianura padana in provincia di Mantova, ospiti di Ruggero Pulga, un vero e proprio anfitrione ed un inguaribile appassionato di tutto ciò che è Alfa Romeo o a quel magico nome riconducibile.
In viaggio siamo il Presidente ed io a bordo della mia Alfetta GTV 2000 L di color bianco, scelta apposta per il colore, “fresco”, e le sue doti di affidabile e prestante stradista. Del gruppo in missione fa parte anche l’equipaggio Biscione composto da Victor e Alex che raggiungono la meta a bordo di una splendida e raffinata coupé 916 equipaggiata con il 3.200 di Busso e soprattutto munita di un efficiente impianto di aria condizionata.
L’arrivo a destinazione e’ intorno alle 15.30 di un sabato di luglio che verrà ricordato negli annali per essere stato un giorno caldissimo, ma così caldo che quando si sono aperti i cancelli di ingresso le allucinazioni hanno preso il sopravvento. Quello che doveva apparire come un consueto incontro tra appassionati Alfisti si è trasformato immediatamente in un rave party, un happening di pace, amore e Alfa Romeo, e che Alfa Romeo!
Appena varcata la soglia, l’atmosfera che ho respirato mi ha fatto entrare immediatamente in un’ altra dimensione spazio-temporale.
Innanzitutto ho parcheggiato il mio GTV sotto un’insegna dell’Alfa Romeo di dimensioni aeroportuali, di quelle che vedi solo sul tetto degli stabilimenti produttivi e dunque da lì ho iniziato a vedere proprio tutto sottosopra; sceso dall’auto, ho inciampato su un paio di GTV, una 1.800 prima serie color blu ed una 2000 L come la mia ma in condizioni imbarazzanti. Li ho capito, in un breve barlume di lucidità, che il trip stava prendendo il sopravvento; sì perché ho visto praticamente due automobili “chilometro zero”, mai restaurate, praticamente nuove, con poche centinaia di chilometri, e mi sono sentito come se fossi stato nel 1978 o giù di lì ad ammirare l’ultima novità del Portello a casa di un amico.
Poi mi sono anche domandato se valesse la pena aver fatto tutta questa strada quando potevo andare dal Concessionario sotto casa, ma li lo stato confusionale era già ad alti livelli. Infatti poco più avanti mi vedevo nel 1972, basettatissimo e zampato a fianco di una immacolata 2000 berlina color bianco e con aria condizionata, quest’ultima forse frutto di un’allucinazione al quadrato ma giuro che sono salito a bordo, l’ho provata e funzionava da dio!
Intanto, il Presidente lo avevo già perso, e dopo essermi salutato e presentato con Victor ed Alex una decina di volte, anche loro erano belli sballati, ho ritrovato Stefano, the President, avvinghiato in una sorta di orgasmica contemplazione di una Montreal arancio metallizzato con “soli” 600 chilometri di strada. Irrealtà direte voi, ma il bello deve ancora arrivare! Sì perché in realtà la collezione di Ruggero, anzi una parte di essa, e’ raccolta in un vero e proprio teatro che è stato riconvertito in una sorta di mausoleo, definirlo garage sarebbe riduttivo, in cui gli attori sono le automobili ivi rinchiuse e le comparse sono le innumerevoli memorabilie e rarità tutte chiaramente riconducibili ad Arese.
Devo ammettere che quando ho visto quel Montreal, in condizioni da invenduto di concessionaria succursale Alfa, ho iniziato a schiaffeggiarmi un po’ le guance per rassicurarmi che non stessi sognando, poi dopo aver incappato in una 75 3.000 V6 con il cellofan alle portiere e poche migliaia di chilometri a fianco di un osso di seppia grigio topo, ancora vivo, non so se rendo l’idea, mi sono dovuto sedere un attimo.
In realtà ho realizzato che prima di varcare la soglia del teatro avrei necessitato di un po’ di sali minerali per il già fortissimo giramento di testa; e’ stato così che dopo un bel Polase mi sono addentrato in questa sorta di paese dei Balocchi, e sentendomi a metà tra il Conte Dracula all’ingresso dell’Avis ed il bandito Gambadilegno all’ingresso del forziere di Paperone, mi sono addentrato in questo scrigno pieno di tutto ciò che un appassionato e malato di Alfa Romeo possa desiderare, grondante di sudore.
La mazzata era dunque prossima perché, appena varcato il soglio regale, sono stato catturato dall’auto che faceva da regina in mezzo ad un parterre di principi e principesse: una stupenda Giulia TZ1 in condizioni di uso quotidiano e che Ruggero non ha esitato a tirar fuori per permetterci ad alcuni di noi, compreso chiaramente il sottoscritto, di vivere l’emozione di un giro su questa specie di mostro sacro regalandoci delle sensazioni che rimarranno scolpite dentro di noi per sempre.
Le automobili che facevano da contorno erano la summa del meglio uscito dal Portello negli ultimi sessant’anni. Da un tris di Giulia GTA 1300, 1600 e 1600 preparata, ad una GT veloce 1600 in uno splendido giallo ocra, da un tris di Zagato composto da una Junior 1600, una più moderna SZ ed una RZ, ad una coppia di 8C, sia spider che Coupe, giuliette spider e Sprint, Giulia Gtc, bollini oro e TI, Alfetta GTV 6, una 75 Turbo Evo preparata da Alfa Corse, amici, a scrivere mi gira la testa, c’erano anche un 1750 gt nero ed un 2000 gtv bianco ma in mezzo a quel pandemonio quasi sparivano, tutte in perfette condizioni e pronte all’uso!
Insomma credo possiate comprendere lo stato di estasi!
La ciliegina sulla torta e’ stata poi notare, in un angolo del santa Sanctorum, un distributore di benzina Agip Supercortemaggiore, avete capito bene, perfettamente funzionante con benzina a 118 ottani apposta fatta preparare dal Pulga, per nutrire al meglio i cavalli di razza delle sua amate Alfa.
Il Ruggero e’ proprio uno che non scherza e quando eravamo a cena a Verona, in una cornice veramente all’altezza della giornata, che ti combina…? Ci ha aperto il portone di un palazzo ducale, ci ha condotto in un garage in condizioni da clinica svizzera, dove c’erano altre sue quattro creature di una bellezza eccezionale; basta dirvi che dietro ad un 1750 berlina grigio topo, museale , c’era un 75 Twin Spark ASN così nuovo che era ancora da targare!!
Con il Pulga non c’è storia, amici Biscioni, e sapere che è stato lui a cercarci qualche mese fa mi gratifica e ci deve gratificare, consapevoli che il nostro mood e’ il modo migliore per mantenere viva questa passione che infiamma i nostri cuori e anima le nostre menti. Ci siamo lasciati così, con l’impegno mio di procurargli una pelliccia da uomo per girare in modo consono a bordo delle sue Alfa il prossimo inverno e con il desiderio di rivederci presto per un nuovo tuffo nelle profondità delle nostre anacronistiche sensazioni!
P.S. siamo ripartiti da Verona che erano più dell’1.30 ma l’effetto adrenalinico della giornata è stato così elevato che quando sono arrivato a casa ho iniziato a dormire ad occhi aperti!
Grande Ruggero, grazie ancora!
Alessandro Cerruti Biscione 69
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